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La mossa del cavallo

Camilleri, Andrea

La mossa del cavallo

Il romanzo (pubblicato la prima volta da Rizzoli, nel 1999) č una combinazione di mosse ingegnose: una macchina scenografica a scacchiera. I suoi spazi mobili sono resi illusori dal tatticismo dei giocatori. Tutto succede, in questo «teatro» di manovre ingannatrici, senza che nulla appaia accadervi. Il macchinismo č in obbligo ora con la falsitŕ, ora con gli sghembi della ragione. Il traffico delle apparenze č gestito, in tutti i casi, dalla contraffazione: canagliesca da una parte, dettata dalla disperata luciditŕ della ragione dall'altra. La partita č truccata. La veritŕ č uno «scavalcamento», uno scacco matto che scombina. Sfugge sempre dietro l'angolo perň. Ed č della stessa materia di cui sono fatti i sogni. 'La mossa del cavallo' č un giallo in forma di 'farsa tragica' (irresistibile con i suoi crescendi rossiniani), e in posa di romanzo storico accreditato dal saggio Politica e mafia in Sicilia (1876) di Leopoldo Franchetti. La vicenda si svolge, tra Montelusa e Vigŕta, nell'autunno del 1877: ai tempi della Sinistra storica al governo, e dei malumori contro il mantenimento dell'odiosa tassa sul macinato. Un intero Libro delle mirabili difformitŕ, prossimo al Bestiario, si č riversato in quel circo che č la provincia nella quale č stato precipitato, come dentro una ragnatela, l'ispettore capo ai mulini Giovanni Bovara: un ragioniere a cavallo, succeduto nell'impiego ai colleghi Tuttobene (dato in pasto ai pesci) e a Bendicň (abbandonato ai cani, come suggeriva il nome di familiaritŕ gattopardesca). C'č una Gazza ladra, vedova allegra con tanto di tariffario, e c'č un Sorcio cieco (l'intendente di Finanza), che tutti chiamano scarafaggio «merdarolo» perché uso ad appallottolare e «interrare» le mazzette riscosse. Segue un prete sciupafemmine e strozzino, che il cugino vede come un «bůmmolo» con i manici ad ansa, riplasmato sul modello della donna pentolaccia di manzoniana memoria. Non mancano gli «armali» velenosi (l'avvocato Fasůlo e La Mantěa, vice del delegato Spampinato) che illecitamente hanno fatto «tana» delle carte piů compromettenti dell'Intendenza. Nani, anche «a forma di botte», spilungoni, strabici e scimmieschi, errori di natura sempre, sono i corrotti sottoispettori scelti e pagati per non vedere i mulini clandestini degli evasori." (Salvatore Silvano Nigro)

CHF 23.00

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ISBN 9788838936050
Sprache Ita
Cover Kartonierter Einband (Kt)
Seiten 272
Verlag Sellerio
Jahr 2017

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