Le elezioni presidenziali del 3 novembre 2020 saranno ricordate come le più folli della storia americana recente. Uno sfidante, Joe Biden, che vince in rimonta quando sembrava spacciato. Un presidente, Donald Trump, che si rifiuta di riconoscere la sconfitta, operando uno strappo istituzionale senza precedenti. Ma, a ben guardare, il caos che ha fatto seguito al voto non è stato altro che la logica conseguenza di un’epoca fuori dall’ordinario. Con un presidente che per quattro anni ha infranto ogni codice di condotta, sdoganato un populismo incurante della verità e della scienza e macchiato l’immagine degli Stati Uniti nel mondo. In America First Andrea Vosti risale alle radici di un fenomeno, il “trumpismo”, che ha sedotto milioni di cittadini e che continuerà anche in futuro a influenzare la società statunitense. Ma America First è più di un saggio sulla politica americana: attraverso cronaca, racconti personali e aneddoti dietro le quinte dei suoi sei anni di corrispondente televisivo negli USA, l’autore offre uno sguardo penetrante – tra pubblico e privato – sull’America di oggi. La follia delle armi da fuoco, il razzismo, un sistema sanitario “kafkiano”, la vergogna dei bambini scambiati su internet. Un paese sempre più diviso, con due Americhe che si parlano, ma non si ascoltano e non si capiscono. Un paese in profonda crisi di identità, ma che – malgrado tutto – continua ad affascinare e a perpetuare, pur tra laceranti contraddizioni, il mito del sogno americano.