Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dellorrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando langoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri.
E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge una creatura misteriosa che semina panico e morte , ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa.
Con meravigliosa destrezza Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere limmaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne.
La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. Labisso non ha comodi gradini.
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ISBN | 9788807031373 |
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Cover | Kartonierter Einband (Kt) |
Verlag | Feltrinelli |
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