Le malattie renali croniche (CKD) sono divenute un problema di salute pubblico in tutto il mondo a causa dell'aumento inarrestabile della prevalenza, delle limitate possibilità di guarigione definitive e degli alti costi di intervento richiesti. Le dimensioni del fenomeno sono tali da mettere in crisi, in mancanza di una strategia efficace, qualunque agenzia sanitaria anche nei paesi più floridi. La disponibilità di semplici esami di laboratorio, di referti strumentali, di cartelle cliniche e di immensi archivi elettronici per identificare le persone con differenti fasi di CKD hanno migliorato la qualità dei sistemi sanitari ma non inciso in modo significativo sui risultati finali nonostante l'aiuto di mezzi appropriati, la individuazione di patologie comorbide, la formulazione di affidabili ipotesi prognostiche e la disposizione di soluzioni personalizzate ed appropriate. Appare evidente che l'aumento della spesa sanitaria non può essere ridotto da nessuna organizzazione sanitaria che attraverso l'adozione di protocolli semplifica le procedure, indica percorsi clinici ideali nell'intento esclusivo di ridurre le richieste di esami ritenuti necessari. La programmazione di cont