Ottobre 2001, una telefonata da Padova conduce l'autore a conoscere una signora quasi ottantenne: Alba M., pediatra in pensione. Dall'incontro è nato questo libro, la storia di uno dei giovani che, nell'Italia dell'autunno 1943, scelsero di combattere nell'esercito della Repubblica sociale. Scavando nei ricordi di Alba, Pansa racconta le vicende di Bruno A., uno studente di Parma scaraventato nel mattatoio della guerra civile. Il lettore seguirà il viaggio del giovane dentro il grande incendio italiano. L'arruolamento nella X Mas. L'impatto con la guerra vera nelle file del Battaglione Barbarigo, sul fronte per contrastare lo sbarco anglo-americano. L'addestramento in Germania nel campo di Grafenwöhr. E finalmente, nell'estate del 1944, il rientro in Italia con i fanti di Marina - i marò - della Divisione San Marco. È in questa unità che Bruno vivrà la fase più insanguinata della guerra interna fino all'aprile del 1945. Bruno s'inoltra dentro quell'orrore, che si prolungherà fin dopo la liberazione con i massacri dei prigionieri fascisti, una resa dei conti capace soltanto di aggiungere barbarie a barbarie. Ma il personaggio davvero singolare è Alba. Una donna lontana da qualunque fanatismo, che ha imparato la lezione della storia: nel rievocare la tragedia di migliaia di giovani italiani che si danno la caccia e si uccidono, Alba ci consegna anche un'intensa vicenda d'amore.