Suche einschränken:
Zur Kasse

In Svizzera. Sulle traccie di Helvetia

Sganzini, Lorenzo

In Svizzera. Sulle traccie di Helvetia

Seguire i tre fiumi nel loro tratto svizzero per iniziare a districare la complessa matassa della mia identità. Questa l’idea, almeno per la partenza. Il resto, poi, si vedrà”. Inizia così, al triplice spartiacque del Piz Lunghin in Engadina, il viaggio dell’autore attraverso la Svizzera alla ricerca di risposte identitarie non sempre facili da trovare per chi, come lui, è nato in Ticino ed è separato dal resto del Paese oltre che dalle Alpi anche da una distanza linguistica e culturale. I fiumi le cui sorgenti si trovano su quella montagna, l’unico spartiacque europeo verso tre mari, sono la Meira (in Italia Mera) che finisce nell’Adda e nell’Adriatico; il Reno che sfocia nel mare del Nord e l’Inn che attraverso il Danubio raggiunge il Mar Nero. Il libro è diviso in quattro parti: la prima è dedicata alle montagne e al formarsi dei confini sul lato meridionale della catena alpina; la seconda si sofferma sul significato identitario sempre delle montagne – attraversate con il treno da Tirano, che fu lungamente svizzera, a Zermatt – con particolare attenzione al Cervino e al San Gottardo; la terza parla dei luoghi attorno al lago dei Quattro Cantoni in cui ha avuto origine la Confederazione ed è ambientata la leggenda di Guglielmo Tell; l’ultima si occupa del ruolo di città quali Zurigo, Basilea e Ginevra legate a temi centrali, a volte controversi, della storia svizzera come la Riforma, la neutralità o la politica dell’accoglienza. Il viaggio, che ha dovuto confrontarsi con le difficoltà della pandemia, non si è svolto – lo spiega in uno dei primi capitoli – in una sola volta, ma in momenti diversi, interrompendosi e ripartendo, includendo luoghi conosciuti da sempre e nuove scoperte. La lentezza, che Sganzini ha lungamente esercitato percorrendo a piedi per la radio (RAI Radio3 e Radio Svizzera Rete Due) i grandi cammini europei come la Francigena e Santiago di Compostela, è uno dei tratti che caratterizza il suo modo di guardare le cose. Ha raccontato la storia partendo dai segni del territorio ed ha parlato della sua identità con riferimenti a luoghi, letture e opere d’arte anche distanti dall’argomento ma necessari per allargare lo sguardo, come al monastero bendettino di Disentis (le sue proprietà si estendevano fino a Milano) che gli ha ricordato la roba di Mazzarò nella novella di Pirandello, del Campus Novartis di Basilea per il quale ha fatto riferimento alle città ideali dei famosi dipinti del Rinascimento o del piccolo cimitero degli scalatori di Zermatt paragonato alla cappella dei balenieri di Melville a New Bedford nel Massachusetts. “Non ci sono svizzeri, ma ci sono piuttosto svizzeri tedeschi, svizzeri romandi, ticinesi, retoromanci residui, il tutto messo assieme un po’ artificiosamente” ha scritto Friedrich Dürrenmatt. “Tutto vero” aggiunge l’autore, ma a volte quanto gli manca non avere un film, una musica – anche solo una canzonetta – o un romanzo da poter condividere intimamente con i suoi connazionali. Cercando nella memoria gli viene in mente soltanto il Grüezi wohl Frau Stirnimaa di un motivetto, uno Jodel, di quando era ragazzo. Per qualche mese, all’inizio degli anni Settanta, lo si è canticchiato in ogni angolo del Paese. La verità è che è cresciuto con le canzoni di Lucio Battisti e di Fabrizio De André, immaginando avventure in Versilia forse perché, come quella “all’italiana”, non esiste una “commedia alla svizzera” ambientata nell’Oberland o in Engadina. Imparava a memoria – e prima che a scuola, già gliele recitava sua madre – le tre casettine dai tetti aguzzi di Rio Bo, la cavallina storna e la pargoletta mano. Insomma, cose importanti nella sua formazione. È stato sul Grütli – la radura simbolica del giuramento confederale – e in quel paesaggio capace di esprimere l’anima pastorale della nazione si è confrontato con il sovrapporsi della storia con i miti di fondazione. A Zurigo è andato alla ricerca delle potenti badesse del Fraumunster, così in controtendenza rispetto alla stor

CHF 22.00

Lieferbar

ISBN 9788831285384
Sprache ita
Seiten 184
Verlag Gabriele Capelli Editore
Jahr Ottobre 2022

Kundenbewertungen

Dieser Artikel hat noch keine Bewertungen.