Storia di ordinaria incomprensione coniugale, (Elena e Gennaro, napoletani) complicata dalla presenza di un figlio tossicodipendente. Le tragiche avventure che ne conseguono (amorose e "affaristiche") sono, tuttavia, rappresentate con una notevole vena del grottesco.
Gennaro non vede né si accorge del problema del figlio tossicodipendente. Sospetta, invece, un tradimento della moglie.
Elena, in realtà, come talvolta accade alle donne del sud, temendo un'eventuale reazione violenta e inappropriata del marito, non gli confida il dramma che sta vivendo e affrontando in completa solitudine. E spera di svegliarlo, attaccandolo. Di qui la l'inquietante, realistica parabola dell'uomo, avviato verso un tragico epilogo, ma anche verso il risveglio.
Il romanzo vuole essere una rappresentazione reale del mondo in cui viviamo, che accorda favori e successo ai furbi e ai protetti.