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La regina disadorna

Maggiani, Maurizio (Italia)

La regina disadorna

In breve
Una grande storia di operai, preti, re e regine, a maggior gloria dell'innocenza, della giovinezza e della bellezza che abitano il versante del mondo illuminato dall'utopia.
Il libro
Un prete ragazzo e una regina bambina. Lo scenario solennemente operaio del porto di Genova e quello solennemente primitivo di un'isola sperduta nel Pacifico. Due vite si sfiorano alle miracolose altezze dell'innocenza e della giovinezza sopra i paesaggi del secolo, le ferite della storia, l'invadenza del caso. E a segnare l'umana avventura della moltitudine di personaggi che si muovono intorno, il passo inconfondibile della speranza. Romanzo sull'innocenza dei popoli, sull'aristocrazia delle anime e dei corpi, sul maestoso pudore dell'amore materno, popolato di animali, paesaggi, prodezze della natura, La regina disadorna è una grande favola storica. Comincia ai primi del secolo nel porto di Genova, apocalisse di uomini e macchine, lingue e dialetti, opere e merci. Figlio della bizzosa sensualità di Sascia e della virile bellezza di Paride, Giacomo è un ragazzo modellato. Dalla sua giovinezza, e destinato a rimanerle fedele. Uscito dal seminario, dopo la parentesi d'ombra della seconda guerra mondiale, è uno stranito sacerdote, inviato come missionario in un'isola del Pacifico. A Moku Iti, sotto il suo nero vulcano, nel suo azzurro ignoto e familiare a un tempo, Giacomo impara la febbrile indolenza di un popolo che - lui lo sa bene - non ha bisogno della sua religione. La figlia di re John, Lucy, gli cresce accanto, bella della sua voce miracolosa, forte della sua docile fermezza, avviata a un destino di regina bambina. Giacomo e Lucy si dicono muti le parole indecifrabili che fanno da ponte fra due civiltà, fra due storie, fra due mondi, l'uno e l'altro minacciati dalla fine, ma entrambi depositari di un'ultima ricchezza, di un'ultima folgorante disadorna verità.
Approfondimento
La regina disadorna è una storia che si spande attraverso le epoche e le geografie del mondo portando dentro con sé re e paesi, popoli e regine. È una storia che comincia all'inizio del secolo quando arrivano a Genova, in quel porto di Genova "apocalisse di macchine, uomini, animali", Alberico, presto noto come Ricu o Sardu, Camilla, cucitrice di giubbe, e i loro figli. La bizzosa Sascia ha abili mani, una acuta intelligenza pratica e una bella scontrosa sensualità: nel commercio dello zafferano impara a imbustare, contraffare e infine usare la polvere odorosa come preziosa tintura. Impara anche a dipingere, a copiare e a entrare nel ramo dei falsi d'arte insieme al rigattiere Giggi. Nell'amore si lascia scegliere sicura dal bel Paride, e ha un figlio, Giacomo, che cresce sotto l'ampia ma possente ala materna, educato al mare e alla vita dal padre e dai suoi sodali Tirreno e Giaguaro. La guerra divide la famiglia e il piccolo Giacomo viene mandato a "studiare da prete". Quando Sascia torna dalla prigionia in Germania - e anche lì si è distinta come abile falsificatrice di banconote -, il figlio è già sacerdote, pronto a partire missionario per le isole Tumumuoto. A Moku-iti, sotto il vulcano spento che si erge nero nel cielo, non c'è nulla da fare: il re John amministra con pigra passione la felice comunità dei suoi sudditi, le donne corteggiano gli uomini, le acque tiepide e dolci di un torrente accolgono ogni sera la febbrile indolenza di un popolo che non ha bisogno della religione di padre Giacomo, e lui lo sa. L'intensità dei rapporti è tale che re John gli destina in moglie la giovanissima figlia Lucy e Giacomo, virginalmente innamorato, non può rifiutare. Alla morte del re il popolo gli chiede di consumare il matrimonio ma Giacomo preferisce tornare con la bella sposa nella sua città. E là, complice una casualità potente e beffarda che domina tutto il romanzo, Giacomo muore sotto le ruote di un rimorchio prima di superare i confini del porto. Lucy, regina fra altre regine, tutte senza l'investitura degli ornamenti, donna fra altre donne, benedette dalla maestà del loro sesso, sparisce a bordo della nave con cui era arrivata. Molti anni più tardi una radio dell'Oceano Pacifico lancerà un appello per ritrovare l'ultima regina di Moku-iti.
Romanzo sull'innocenza dei popoli, sulla bellezza dei corpi, sugli splendori immacolati della giovinezza, popolato di animali, prodezze della natura, paesaggi folgoranti, La regina disadorna è scritto come una grande favola storica dove tutti, primari e comprimari - e sono moltissimi -, appartengono a una sorta di aristocrazia dell'anima su cui batte quieto e virilmente protettivo il sole dell'utopia.
Fra lo scenario solennemente operaio di Genova e quello altrettanto solenne e selvaggio di Moku-iti si istituisce un vigoroso parallelo - l'ultimo popolo puro e felice e l'ultima occasione di essere popolo di un proletariato che non c'è più -, e fra le due sponde si muove, dolcissimo fantasma, Giacomo, il prete che non è prete, il giovane troppo giovane, il puro troppo puro, l'uomo che non potrà mai essere.

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ISBN 8807815931
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Verlag Feltrinelli
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