Nel baratto tra adolescenza ed età adulta, Aurora scandisce il passare del tempo osservando e sbirciando nelle vite degli altri inventando storie. Di sfondo, una realtà accomodante di due genitori che si accorgono troppo tardi dei desideri della figlia, la quale fin da subito capisce di vivere in un mondo violento, in un'America in cui ci sono più armi da fuoco che persone. La stessa America che le porterà via i genitori, la spingerà a fuggire fino in Texas, a casa dello zio Mitch. E mentre fugge rimandando il confronto con la perdita, l'incontro con cinque ragazzi del posto segnerà l'inizio di un viaggio introspettivo, di un mondo parallelo al sole, aspettando di diventare grandi. Vestiti di grano pungente, con i loro stivali immersi nel fango e nei capelli dei cavalli, nel senso del sacrificio e dell'amicizia. Poi, un giorno, solo nel sangue. Quell'America da dimenticare, tornerà più forte di prima a ricordare che essere uccelli liberi in volo non toglie la preoccupazione di avere un rifugio. E se la tana è lontana, e il cacciatore comincia a suonare il suo strumento di morte, allora casa sarà il posto più dimenticato da Dio su questa terra. Un romanzo di formazione, alla fine del quale la ricerca di se stessi non è mai totalmente conclusa. Questo libro è dedicato ai dolori vivi, impressi come impronte, affondati come incubi nelle vene, senza il bisogno di anestesie.