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L'idioma degli argentini

Che ci racconti del "truco", grazie al quale i giocatori, dimesso l'io abituale, diventano "criollos" che "vogliono spaventare la vita a grida", o di coltelli che cercano i sentieri della morte e del Chileno, signore dell'insolenza, che si dissangua a terra, o dell'origine del tango, la cui patria sono gli angoli delle case rosate dei sobborghi, la protervia domenicale del guappo e il chiasso delle popolane sui portoni, o di una notte serena capace di rivelare miracolosamente il "senso reticente o assente dell'inconcepibile parola eternità", o della felicità, che "non è meno sfuggente nei libri che nella vita", o del metodo insospettabile e segreto con il quale Cervantes suscita nel lettore "una reazione di compassione e perfino di collera di fronte alle infinite iniquità che affliggono l'eroe", o, infine, delle differenze fra lo spagnolo degli spagnoli e quello della conversazione argentina, il Borges di questo libro giovanile, ripudiato e ora finalmente ritrovato, è già, inconfondibilmente, il grande Borges. E solo apparente è l'"aria enciclopedica e guerrigliera", giacché tre direzioni cardinali lo governano: "La prima è un sospetto, il linguaggio, la seconda è un mistero e una speranza, l'eternità, la terza è questo godimento, Buenos Aires".

CHF 22.00

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ISBN 9788845931185
Sprache ita
Cover Kartonierter Einband (Kt)
Seiten 187
Verlag Adelphi
Jahr 2016

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