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Sabbia

Con il titolo sablun, sabbia, queste poesie ci pongono sotto il segno di un materiale tutt’altro che nobile ed esclusivo: di sabbia ce n’è dappertutto, in riva ai fiumi e ai laghi, nel deserto, su ogni cantiere. Positivo è però il vincolo con la cassa della sabbia dei bambini che con questo materiale umile e umido costruiscono il loro magico mondo.
Il titolo sabbia solleva tuttavia il dubbio che non si tratti della sabbia, bensì delle pagliuzze d’oro che contiene, che la sabbia sia solo il materiale che viene passato al setaccio, filtrato, versato e usato come contrasto. Questo principio di stilizzare ciò che è raro e prezioso è antico ed eminente ed è frequente anche nella grande poesia di Montale, oscura e nichilista se vogliamo, ma in fondo fissata su piccoli luccichii e rare scintille. La base di questo tipo di contrasto potrebbe essere il topos del fiore nel deserto, cui serve appunto la sabbia per evidenziare e far rilucere la sorpresa.
Se però insistiamo sul materiale «povero», il titolo annuncia il rifiuto tipicamente moderno delle grandi forme e dei grandi motivi poetici, denigrati dal modernismo in quanto cianfrusaglie retoriche. Sabbia: la fine di un lungo processo d’erosione, la fine di lunghi processi artistici distruttivi che esplodono e polverizzano tutte le forme tradizionali?
Clà Riatsch, dalla postfazione

CHF 20.00

Lieferbar

ISBN 9788882815318
Sprache ita
Cover Schweizer SchriftstellerInnen, Werke (div.), Kartonierter Einband (Kt)
Verlag Armando Dadò
Jahr 2020

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